Se in valle Maira la vite del “Gouais blanc” deve dire grazie ai cambiamenti climatici

Il progetto di recupero dei terrazzamenti di Macra premiato a Monaco di Baviera

PIERO DADONE

Il cambiamento climatico in atto provoca disastri, ma offre pure qualche piccola opportunità». Parola del sindaco di Macra Valerio Carsetti, intervenuto al convegno “Ruolo della biodiversità nel contrasto ai cambiamenti climatici” nell’ambito del Cuneo Montagna Festival.
Il convegno organizzato alla Casa del Fiume dalla condotta cuneese di Slow Food, insieme a Legambiente e all’Università di scienze gastronomiche, coordinato da Guido Giordana alla presenza della sindaca Patrizia Manassero, dell’assessora Sara Tomatis e del presidente del Parco fluviale Ges- so-Stura Alessandro Dacomo, sabato mattina ha vi- sto tra i relatori il vicepresidente e il rettore dell’Università di Pollenzo Silvio Barbero e Bartolomeo Biolatti, i professori dell’Università di Torino Cristiana Peano e Claudio Forte, il di- rettore del Parco fluviale Massimiliano Galli.

Hanno esposto studi e considerazioni in merito al cambiamento climatico in atto nel mondo e anche nella Granda, mentre pioveva a dirotto e da fuori giungeva il rumore delle acque del Gesso in piena crescente. Tutti concordi nelle analisi del fenomeno e nel proporre come rimedio cambiamenti radicali negli stili di vita, di produzione e di consumo di noi esseri umani.
Prendendo la parola verso la fine del convegno, il sindaco di Macra Carsetti, sindaco di Macra Carsetti, accompagnato da due studenti diciottenni, si è dichiarato d’accordo con le analisi dei vari relatori, ma ha voluto far presente come per la Valle Maira e il territorio del suo Comune, l’aumento di un paio di gradi della temperatura media annuale, stia rendendo possibile il rilancio della coltivazione della vite sui coltivazione della vite sui terrazzamenti costruiti nei secoli dai valligiani. Carsetti e i giovani studenti sono da poco tornati da Monaco di Baviera, dove l’EusAlp ha premiato il loro progetto di rilancio della coltivazione viticola in montagna, sostenuto da Slow Food e con il contributo della Fondazione Crc.

Con l’ausilio di Giuseppe Mauro, il diciottenne di Cartignano Andrea Oberto, classe quarta all’Istituto agrario di Verzuolo, e il coetaneo Giacomo Giraudo di Villar San Costanzo, studente all’Itis di Cuneo, hanno impiegato pomeriggi, sabati e domeniche di marzo a piantare barbatelle dell’antico vitigno «Gouais blanc» (Biancha dla Val Maira) sui terrazzamenti di Macra, censiti dall’Ecomuseo e messi a disposizione dalla locale Associazione Fondiaria.
Ora i vitigni nel Comune ammontano a 1600 e i primi cominceranno a portare grappoli di uva bianca quest’autunno.
Intanto il giovane Tommaso Del Negro ha creato una start-up a Cartignano e già sta provando a vinificare. Un altro migliaio di barbatelle sono state piantate a Lottulo, Camoglieres e Stroppo dall’azienda dronerese «Mauro», da anni impegnata nel rilancio del vitigno «Nebbiolo di Dronero», vinificato come bianco e rosso con la denominazione «drôné» sulla bottiglia.

Il cambiamento climatico provocato dalle attività umane non rappresenta più un’emergenza isolata, ma una realtà che provoca disastri come quelli cui assi- stiamo in questi giorni. Ma, mentre sperabilmente ci affrettiamo a mutare i nostri stili di vita, potremo darci coraggio degustando inuovi prodotti vinicoli figli di quei cambiamenti.

Vino cambiamento climatico